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Yannis Philippakis: intervista al frontman dei Foals

Yannis Philippakis

Feel. Flame. Faith. Fury. Fuel. Fancy. Force. Foals.

Terminato l’ascolto della prima traccia dell’album, subito una certezza appare chiara: non tutto è perduto sul pianeta alternative-rock. La voce di Yannis Philippakis ci scuote svegliandoci daltorpore in cui siamo piombati… Si ma esattamente da quando? Dall’ultimo album in studio dei Foals verrebbe da dire, che paiono essere gli unici apostoli di un genere che a stento sopravvive all’implacabile deriva pop dell’ultimo quinquennio.

Smaltita la sbornia per l’apprezzamento immediato dell’opening track, si gode la spazialità dell’intero lavoro: dieci brani, quarantotto minuti e tanta voglia di urlare al mondo “Noi siamo i Foals”! In attesa di vederli dal vivo sul palco del Fabrique di Milano il prossimo 28 gennaio, il frontman Yannis Philippakis racconta la genesi creativa del disco, la maturità artistica del gruppo e la potenza di un sound che si staglia solitario nell’alt-rock scene contemporanee.

“What Went Down” come titolo del disco. Cosa significa? E’ un’espressione piuttosto ambigua che non implica un’interpretazione univoca, ma prova ad anticipare il senso di un prodotto discografico che arriva sette anni dopo il nostro debutto. Cosa succede adesso? O cosa è accaduto in studio per arrivare a questo punto? L’ascolto non garantisce risposte chiare a queste domande, ma quello che emerge è sicuramente il sound con cui siamo più a nostro agio oggi.

Perché la scelta di aprire con la traccia forse più aggressiva dell’album? Abbiamo voluto sorprendere il pubblico. Non avevamo mai fatto un album come questo prima e abbiamo scelto d’iniziare con la title track perché è la prima canzone che volevamo tutti ascoltassero. Il ritmo è molto eccitante, i riff di chitarra sono possenti, la voce a tratti violenta. Era il modo migliore per dare uno scossone iniziale e innalzare il livello d’adrenalina su tutto il prosieguo dell’album.

Bellissimo il video di “Mountain at my gates”… E’ il nostro primo video interattivo, ne andiamo molto orgogliosi. L’ha diretto Nabil per united-realities e utilizza la nuova tecnologia di realtà virtuale Spherical ideata da Go Pro. Usando Google Chrome o l’applicazione YouTube per telefono, gli utenti possono interagire con il mouse o le keys A/W/S/D.

Di quali influenze musicali esterne è permeato il vostro stile? Personalmente ascolto molta musica ambient. Molti critici ci hanno paragonato in questi anni ad altri gruppi, ma similitudini e parallelismi non ci piacciono. Preferiamo pensare che la nostra musica sia nostra e basta per questo non ci soffermiamo molto a riflettere su quali possano essere queste o quelle influenze esterne. Sicuramente la scena ambient ha un suo peso nella mia personale formazione musicale, ma non ci sono corrispondenze dirette con i Foals al momento.

Presto vi vedremo dal vivo a Milano…. Dopo il live a sorpresa al reading Festival proseguiamo il nostro tour europeo passando anche dall’Italia per un’unica data. Il 28 gennaio siamo al Fabrique di Milano e non vediamo l’ora. 

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