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IL NUOVO VOLTO DELLA FORMAZIONE ITALIANA FIRMATA LVMH

Il colosso del lusso LVMH, con il suo piano di sviluppo sul territorio italiano,  ha investito per l’anno 2017 la cifra di 150 milioni di euro , guardando alla crescita non solo delle sue celeberrime maison come per esempio Fendi o Celine, per le quali si prepara a inaugurare due nuovi stabilimenti produttivi a Bagno a Ripoli e nel Chianti, ma dando slancio anche a Loro Piana per il  quale per il 2018 è prevista l’unificazione degli uffici milanesi all’interno della storica sede del Corriere della Sera in Via Solferino.  Non bastando ciò LVMH punta molto anche sulla formazione della forza lavoro specializzata, creando un ponte con alcune delle scuole più improntanti nel panorama della moda e della gioielleria.

LVMH - IME

LVMH crede nei giovani e apre nella storico Palazzo Pucci a Firenze, la prima sede italiana del suo Ime, acronimo di Istituto dei mestieri d’eccellenza, già presente in Francia e in Svizzera, collaborando assieme al Polimoda per un percorso professionalizzante che vedrà al centro dell’offerta formativa il trasferimento del know how di prim’ordine a ragazzi accuratamente selezionati grazie ad un progetto costituito in partnership con Regione Toscana e sovvenzionato anche dall’Unione Europea. Nella sede fiorentina prenderà il via il primo corso di pelletteria dell’Ime che prevede 450 ore di formazione e 350 ore di pratica in atelier con i maestri artigiani. Per quanto riguarda invece l’alta gioielleria, la collaborazione è stata siglata con For A.I per un MasterClass nella sede di Valenza.

Un progetto quello dell’Ime partito già nel 2014 e che a tutt’oggi conta 300 apprendisti di cui il 65% già impiegato in importanti aziende del lusso. Come spiega Antonio Belloni, direttore generale del Gruppo Lvmh: “L’Italia è la seconda patria di Louis Vuitton e tutte le nostre 70 maison tengono alla formazione dei giovani. Il ruolo italiano nel tessuto produttivo è fondamentale come quello della pelletteria nell’hinterland di Firenze perché una borsa fatta qui è diversa da tutte le altre al mondo. Vogliamo recuperare l’importanza della manualità nel mondo abbiamo 132.000 addetti, in Italia 8000, l’avvenire nei brand è nelle mani di questi bravi giovani”.

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