Musica

OIivia Dean e il suo viaggio verso The Art of Loving, il suo nuovo album

Olivia Dean: radici, viaggio verso The Art of Loving e la magia del live

Olivia Lauryn Dean nasce a Haringey, Londra, nel 1999, da padre inglese e madre giamaicana-guyanese. Cresciuta a Highams Park, in un ambiente dove il gospel, il musical e la musica in generale erano presenze costanti, Olivia ha respirato fin da bambina la forza espressiva dei suoni. Suo padre la coinvolgeva spesso in balli improvvisati e ascolti domestici, trasmettendole l’idea che la musica fosse una forma naturale di comunicazione. La sua identità mista l’ha portata a confrontarsi con l’essere “diversa” e a vivere con le insicurezze tipiche dell’età, tra capelli che non sapeva domare e standard estetici a cui non sentiva di appartenere. Da qui nasce una sensibilità che diventerà il cuore pulsante della sua musica: un’autenticità che si trasforma in forza creativa.

Dopo aver frequentato la BRIT School, inizialmente dedicandosi al teatro e poi avvicinandosi alla scrittura musicale, Olivia ha imparato da sola a suonare pianoforte e chitarra, iniziando a comporre brani che parlano di amore, identità, famiglia e vulnerabilità. Le sue influenze spaziano da Lauryn Hill, a cui deve anche il secondo nome, fino ad Amy Winehouse, Carole King, le Supremes e la tradizione Motown, con uno sguardo aperto anche al soul di Memphis e al pop retrò.

Nel 2023 pubblica Messy, il suo album d’esordio che la proietta immediatamente in primo piano sulla scena musicale britannica e internazionale. Il disco ottiene una candidatura al Mercury Prize e viene celebrato per la capacità di intrecciare la sua voce calda e intensa con uno storytelling personale, diretto e privo di sovrastrutture. Brani come Carmen, dedicato alla nonna appartenente alla generazione Windrush, raccontano come Olivia riesca a fondere esperienze autobiografiche e temi universali come appartenenza, radici, amore e perdita.

Oggi l’artista è pronta a tornare con The Art of Loving, in uscita il 26 settembre 2025 per Capitol/Polydor, un album che prende l’amore come fulcro, declinandolo in tutte le sue sfaccettature: quello romantico e quello platonico, l’amore verso sé stessi e quello che si esprime nella semplicità dei gesti quotidiani. Il progetto si presenta come il suo lavoro più intimo e riflessivo, pur mantenendo quella cifra soul-pop che le ha garantito il riconoscimento della critica e l’affetto del pubblico.

Da The Art of Loving ci si può aspettare un’evoluzione nelle sonorità, con arrangiamenti più leggeri e luminosi che alternano momenti giocosi ad altri di profonda introspezione. Il singolo Nice to Each Other è già una dimostrazione di questo equilibrio, capace di intrecciare leggerezza e riflessione, raccontando il bisogno di trovare indipendenza anche all’interno di una relazione. I testi scavano in profondità, restituendo un’idea di amore che non è mai semplice idealizzazione, ma percorso complesso fatto di desiderio, aspettative, delusioni e crescita personale. Non a caso, nelle sue esibizioni dal vivo Olivia riesce a trasformare queste riflessioni in momenti di condivisione autentica: durante il Messy Tour, uno dei ricordi per lei più intensi è stato vedere un cartello in prima fila che recitava “You make me feel comfortable to be mixed-race”. È la prova che il suo canto diventa un luogo in cui il pubblico si sente riconosciuto.

Lo stile e l’immagine di Olivia contribuiscono a consolidare questa autenticità. Non c’è mai artificio nel modo in cui si presenta, ma un’estetica che diventa estensione naturale della sua musica. Gioca con la moda e con i codici visivi, ma senza mascherarsi: la sincerità rimane sempre il tratto distintivo.

Le ragioni per cui il suo prossimo tour registrerà sold-out, anche su piattaforme come TicketOne, sono molteplici. Dopo il successo di Messy, Olivia è ormai un nome riconosciuto a livello internazionale e non solo in Gran Bretagna, con partecipazioni a festival di rilievo e aperture di tour che hanno ampliato la sua visibilità. Tre singoli già pubblicati, Nice to Each Other, Lady Lady e Man I Need — hanno rafforzato l’attesa, con particolare riscontro per Man I Need, entrato in varie classifiche di streaming. A ciò si aggiunge il legame profondo con il pubblico nei concerti, che trasforma i suoi show in esperienze empatiche difficili da dimenticare. La sua capacità di parlare a diverse generazioni, a chi ama il soul, a chi cerca testi sinceri, a chi apprezza un pop costruito con cura e a chi segue anche l’estetica come veicolo di contenuti, fa sì che la sua fanbase sia trasversale e sempre in crescita. L’aumento della domanda e la disponibilità limitata delle grandi venue rendono prevedibile una corsa ai biglietti, soprattutto per i posti migliori, ed è quindi consigliabile seguire da vicino i canali ufficiali dell’artista e iscriversi alle mailing list per accedere alle prevendite dedicate.

Olivia Dean non è soltanto una promessa mantenuta, ma un’artista che ha saputo costruire la sua identità a partire dalla vulnerabilità, dal carisma e dalla capacità di trasformare il personale in universale. Con The Art of Loving ci si aspetta un capitolo capace di fondere ancora di più le sue radici soul con una narrazione moderna e intima, aprendo a un pubblico sempre più vasto. Per chi ama vivere la musica come esperienza totale, fatta di emozione, riflessione e condivisione, sarà uno degli album più significativi dell’anno. E quando le date italiane compariranno su TicketOne, mettersi in fila non sarà solo un gesto di entusiasmo, ma il modo per non perdere un appuntamento destinato a diventare memorabile.

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