Franco Perrotti in mostra alla Fabbrica del Vapore

Dal 4 al 23 ottobre 2025, la Fabbrica del Vapore di Milano accoglierà negli spazi dell’ex Cisterne la prima grande antologica dedicata a Franco Perrotti, dal titolo WHEN I WAS A DESIGNER. FRANCO PERROTTI, realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e curata da Fortunato D’Amico. L’esposizione propone un percorso che ripercorre la carriera del designer e artista abruzzese e la sua visione critica sul ruolo del progetto nella società contemporanea. Il programma sarà arricchito da installazioni immersive – tra cui una videoproiezione con opere di Bruna Rotunno, Ernani Paterra ed Enrico Di Nenno, e da un calendario di incontri e conferenze aperti al pubblico.
Formatosi negli anni Settanta, Perrotti studia dapprima a Pescara e poi alla Scuola Politecnica di Design di Milano, dove segue i corsi di Attilio Marcolli e Bruno Munari. La sua carriera prende avvio nel 1976 nel Centro Progetti di Tecno, dove ci rimane fino al 1986, per poi proseguire come designer indipendente con lo studio Perrotti Dissociati Design. Collabora con aziende prestigiose come Faram, Airon Metalarredo, Poltrona Frau e Moroso, firmando progetti che spaziano dal design di prodotto all’interior, fino a interventi architettonici. Nel 1997 fonda con Tanino Liberatore e Mario Mariano il laboratorio Rude Bravo Design Workshop, che si distingue per la sua ricerca radicale e poetica, lontana dalle logiche di mercato. Dal 2012, con lo studio Officine d’Essai a Pescara, amplia questa esperienza con progetti di architettura, design e allestimenti museali in Italia e all’estero.
Il cuore della mostra si articola in sei stazioni monotematiche, che raccolgono prototipi, modelli, schizzi e oggetti, raccontando l’evoluzione del pensiero creativo di Perrotti e rendendo omaggio ai brand con cui ha collaborato più intensamente: Tecno, Poltrona Frau, Moroso, Faram e Airon. Una sezione speciale è dedicata a RUDE BRAVO, laboratorio che rappresenta l’anima più visionaria del suo percorso, dove il design è pensato come sogno e progetto, prima ancora che come prodotto.

Il percorso espositivo culmina al piano terra con opere di grande impatto, tra cui il celebre DISSUASORE, un gigantesco piccione allegorico realizzato in diversi materiali. Quest’opera, metafora delle tensioni tra uomo e natura, segna il passaggio dal design all’arte, in cui il progetto diventa linguaggio simbolico e riflessione critica. “Il dissuasore è una metafora, un urlo. Viviamo in un mondo fatto di barriere e recinti, ma il sogno era un altro”, afferma Perrotti.

La mostra è curata da Fortunato D’Amico, architetto e curatore indipendente che ha studiato arte contemporanea con Germano Celant. Attivo tra didattica, ricerca e progetti internazionali, D’Amico ha insegnato al Politecnico di Torino e di Milano, curato mostre e installazioni in Italia e all’estero e diretto eventi di rilievo come Culture Nature alla Biennale di Venezia 2010 e la mostra Eternal Feminine | Eternal Change alla Florence Biennale 2021. È presidente dell’associazione Pensare Globalmente Agire Localmente, che promuove i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

